Il 19 novembre 2008, poco prima di svegliarmi, sogno Padre Pio.


Ricordo, che conversavo con mia sorella Anna e mia madre, di futili problemi, accanto alla statua di Padre Pio, collocata nel salone di casa dei miei genitori.

Ad un tratto con grande stupore, la statua prende vita, e Padre Pio mi sorride dicendomi : “Quando si tratta di salute, ringrazia sempre Gesù Cristo”.
Felice di averlo in casa, lo ringrazio per avermi guarita come preannunciato in sogno, da un carcinoma papillifero ectopico di derivazione tiroidea.
Infatti il 17 giugno, 2002 giorno successivo alla sua santificazione, avvenuta in Piazza San Pietro, mi era già apparso in sogno con accanto Matteo, tuo figlio, e mi aveva detto: “Dammi la mano che io ti guarirò”.
La guarigione prodigiosa è avvenuta nel 2004, stesso giorno e mese come da lui predetto due anni prima.
Dopo averlo ringraziato mi ripete : “Figlia mi, quando si tratta di salute ringrazia sempre Gesù Cristo, e non me. Io quello che ho potuto fare ho fatto”.
La felicità ci pervade, mia sorella Anna e mia madre, basite dalla Sua presenza ammutoliscono.
Padre Pio, con sguardo intenso osserva mia madre le sorride, poi mi prende per mano e si lascia guidare ad una veloce visita delle stanze dell’appartamento dei miei genitori ad Itri.
Ritorniamo nel salone, trovo seduta sul divano, una signora dallo sguardo cattivo e le dico: “C’è Padre Pio non vedi? C’è Padre Pio!” Lui la fulmina con uno sguardo cupo e severo e di fronte all’indifferenza e cattiveria della donna, china il capo.
Presa dalla gioia dell’evento ,suggerisco a mia madre di avvisare mio padre della presenza in casa di Padre Pio, ma lei mi risponde che è assente perché è andato ad accompagnare in piazza mia nipote Giulia . Alla felicita’ non ancora sedata per la Sua presenza dico: “Padre, allora chiamo Marialucia?” E Padre Pio: “E che la chiami a fare! Lasciala stare tanto lei sà tutto”.
Il sogno termina con il Padre che diventa di dimensioni piccolissime e si stende sul pavimento marmoreo e freddo del salone per riposare, ed io chiedo se ha bisogno di essere coperto con un lembo del saio che indossa, lui accenna ad un si, con il capo ed occhi socchiusi in senso di approvazione. Il cellulare squilla, mi sveglia!
Ore 7.30 del mercoledi’ 19 novembre 2008.

Letizia